Brienza, tirocinio formativo trimestrale in Granolat per un ventisettenne senegalese

Un percorso di emersione dallo sfruttamento lavorativo che diventa opportunità. Il protagonista è un ragazzo originario del Senegal, che oggi ha 27 anni. Fuggito dal suo paese nel 2014 a seguito della guerra civile e arrivato in Italia nel 2016 via mare, approdato in Sicilia, viene trasferito in Basilicata all’interno di un Cas. Nel 2021 viene riconosciuto vittima di grave sfruttamento lavorativo in agricoltura a seguito di un controllo dell’Ispettorato del Lavoro e dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni ed entra nel progetto “Persone non schiave” del Ce.St.Ri.M., dove resta in accoglienza fino al 2022.

Dopo un primo inserimento lavorativo, dallo scorso 3 aprile ha cominciato ad effettuare la work experience prevista nell’ambito del progetto Di.Agr.A.M.M.I. di Legalità al Centro-Sud Diritti in Agricoltura attraverso Approcci Multistakeholder e Multidisciplinari per l’Integrazione e il Lavoro giusto, che vede come capofila la Flai-Cgil e che si estende su 8 regioni del Sud Italia: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Molise e Sardegna.

Il tirocinio, dell’iniziale durata di tre mesi, è finalizzato all’inserimento lavorativo ed ha una durata di tre mesi e si sta svolgendo a Brienza nella Fattoria Granolat, che esiste da generazioni, da quando, a partire dalla fine degli anni Cinquanta, ha cominciato a piantare le radici nel settore dell’allevamento e delle produzioni casearie. Nel febbraio del 2017, dall’Azienda Agricola Grano nacque la Fattoria. Un’azienda che ha una storia importante accompagnata da una voglia di rinnovamento e sperimentazione continui. Le attività previste dal tirocinio, con l’accompagnamento di un tutor aziendale, riguardano soprattutto la caseificazione e la trasformazione del latte.

‘’Questa work experience concretizza il valore aggiunto del progetto Di.Agr.A.M.M.I., formare i lavoratori e dar loro delle competenze che permettano di acquisire maggiore forza contrattuale e sottrarsi alle dinamiche di sfruttamento’’ spiega Giovanni Ferrarese, coordinatore ATS per il Ce.St.Ri.M.

“Questa work experience attivata da Terra! è esemplificativa dell’approccio che l’associazione sta portando avanti nell’ambito del Progetto Diagrammi Sud: cercare di sviluppare competenze necessarie ai lavoratori e al tessuto produttivo- dichiara Daniele Caucci, Responsabile del progetto per Terra!– Formare profili professionali specializzati è uno strumento potente per contrastare lo sfruttamento lavorativo e valorizzare al meglio gli interventi previsti dal progetto”.

“La storia di questo lavoratore del Senegal – afferma Vincenzo Pellegrino, Segretario generale dalla Flai Cgil Basilicata – è l’esempio concreto di come la realizzazione di interventi di integrazione socio-lavorativa finalizzati alla prevenzione e al contrasto dello sfruttamento lavorativo e del caporalato in agricoltura sia possibile se supportati da una rete che coinvolge sindacati, terzo settore, imprese e istituzioni. Fondamentale, nel processo di inclusione socio-lavorativa dei migranti stagionali, non solo il coinvolgimento delle imprese agricole di qualità, ma anche interventi mirati sull’abitare e sul trasporto dei lavoratori nelle campagne, insieme alla corretta conoscenza del contratto di lavoro collettivo, della lettura di una busta paga, della disoccupazione agricola, tutte attività che il progetto prevede.