“Il pane giusto”, chiuso il corso sulla panificazione di On the Road

“Il pane giusto”, chiuso il corso sulla panificazione di On the Road

Il pane appena sfornato è la migliore sveglia per i nostri ricordi: una semplice pagnotta può farci tornare indietro nel tempo, in un turbine di profumi, aromi e sapori che mettono in gioco tutti e cinque i sensi.

Ogni cultura ha la sua storia del pane, che nei secoli è stata trasmessa e modificata, anche grazie agli incontri con altri popoli.

La Coop. On the Road ha appena concluso un Laboratorio di Panificazione all’interno del Progetto Diagrammi Nord (Diritti in Agricoltura attraverso Approcci Multistakeholders e Multidisciplinari per l’Integrazione e il Lavoro giusto), al quale hanno partecipato tre beneficiarie del progetto.

Il laboratorio, come altri realizzati da On the Road, è stato organizzato coinvolgendo le realtà produttive del territorio, raccogliendo i loro bisogni rispetto alle capacità e competenze che i lavoratori devono avere per essere inseriti con successo nelle aziende. On the Road ha lavorato con la Società Cooperativa Agricola di comunità Rocca Madre e con il docente Pierberardo Lucini, che hanno accettato la sfida e hanno contribuito a creare un ambiente favorevole all’apprendimento e allo scambio interculturale.

Il risultato è stato un corso in cui le beneficiarie hanno imparato a conoscere e gestire i processi di impasto, lievitazione e cottura, sperimentando attraverso la pratica e l’esercizio la produzione di pani classici nazionali e internazionali, di prodotti da forno per la prima colazione e di proposte salate di tendenza, con un’attenzione all’utilizzo dei cereali alternativi e alla realizzazione di prodotti da forno per intolleranze alimentari. 

«Questo percorso, come altri in precedenza – dicono gli organizzatori -, ci ha insegnato che per creare attività di successo nel campo della formazione professionale rispetto al target di riferimento, è indispensabile che le aziende vengano coinvolte nella mission e valorizzate per la loro storia e passione. Al di là dell’ottimo livello tecnico del corso, quello che fa la differenza è la volontà dei docenti di trasmettere i loro valori, la loro storia. Attraverso la condivisione della fatica (e della gioia) per fare il pane si attivano processi che costruiscono senso e cultura».